In questa zona della provincia vicentina, troviamo altre splendide opere palladiane da visitare, come la fabbrica di Pisani a Bagnolo, villa Pojana a Poiana Maggiore e infine proprio villa Saraceno. La villa ha conservato perfettamente la struttura e la funzionalità che i committenti cinquecenteschi avevano pensato per lei.
Quest’opera, infatti, fu progettata da Andrea Palladio intorno al 1548 per Biagio Saraceno, uomo pubblico di primo piano, il quale chiese all’architetto di ristrutturare una corte agricola preesistente. L’uso della pietra è limitato alle cornici delle finestre e dei portoni, scelta che risalta la semplicità d’insieme, con una breve scalinata che porta alla loggia del piano nobile, impreziosito da tre aperture a fornice, sormontate da un bel timpano a lesene.
L’edificio è attraversato frontalmente e posteriormente da due rivi, che lo inseriscono nel suggestivo panorama naturale della bassa vicentina. La struttura richiama il tipico palazzo veneziano, il quale si presentava con una porta verso l’acqua perpendicolare a un’altra porta verso la terra.
Una tipica soluzione che permetteva una prosecuzione ideale tra terra ed acqua, cosicché passando attraverso la villa, creava una sublime decorazione perfettamente contestualizzata al paesaggio circostante. Il suo interno si sviluppa attorno a un salone centrale a forma di T., la loggia e la sala conservano solo parte delle decorazioni di mani diverse eseguite dopo il 1570.
Dal 1989 la struttura è di proprietà della fondazione britannica The Landmark Trust, che ne curò la ristrutturazione, e che oggi affitta l’intero immobile da cui sono stati ricavati sedici posti letto. Per visitarla, a meno che non si intenda risiedervi, è necessario prendere accordi per tempo con il custode. La villa Saraceno assieme alle altre ville venete dal 1996 sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
