Il periodo d’oro della provincia di Vicenza cominciò attorno al 1540, quando gli aristocratici veneziani riprogettano il centro storico e la campagna circostante, affidando il compito ad Andrea Pietro della Gondola, detto anche il Palladio.
Il compito del famoso architetto è quello di progettare le nuove residenze di proprietà dei nobili veneziani nel territorio vicentini e non solo. Gli edifici realizzati spiccano per la loro eleganza, per il loro equilibrio e per la perfetta simmetria, in un susseguirsi continuo tra moderno e antico.
In pochi anni le opere di Andrea Palladio modificano l’impianto urbanistico del centro storico di Vicenza e parte del paesaggio circostante, realizzando così nelle campagne circostanti ville straordinarie.
Le Ville Palladiane sono state riconosciute Patrimonio Mondiale dall’UNESCO nel 1994, assieme al centro storico di Vicenza, grazie ai numerosi interventi dell’architetto. Ispirato dall’architettura romana classica, influenza fortemente l’urbanistica della città medioevale, portando un tocco dell’antichità classica e di stile gotico veneziano.
Nelle Ville Palladiane emergono soprattutto alcuni aspetti funzionali della gestione del territorio e dei campi, abbellite con scalinate monumentali, coronate da importanti frontoni sostenuti da grandi colonne.
La villa palladiana è concepita dalla villa romana antica, in modo che sia funzionale e in un secondo momento un luogo di diletto, culto e bellezza, cosicchè da allontanare l’idea di villa-castello medioevale, dove lo scopo principale era prevalentemente quello bellico difensivo.
