Campo San Polo è stato teatro di eventi spettacolari, come festeggiamenti, mascherate, cerimonie, balli e perfino combattimenti di cani.
Campo San Polo
Secondo un’antica leggenda, infatti, campo San Polo sarebbe stato una grande arena di una città romana che, successivamente, fu pian piano demolita per ricavare materiale utile per le varie costruzioni. Col passare del tempo questo enorme spazio venne utilizzato per i pascoli e per le coltivazioni, fino a quando fu completamente pavimentato e utilizzato come piazza per il mercato.
Uno dei passatempo preferito degli abitanti della zona era quello di organizzare giochi e tornei con la palla oppure la caccia al toro. Fino al 1611, quando, una targa ancora oggi presente sulla chiesa di San Polo, proibiva qualsiasi gioco o commercio in piazza, pena la prigione, il servizio sulle galere o l’esilio.
L’evento più drammatico avvenuto tra questi eleganti palazzi fu, nel 1548, l’assassinio di Lorenzino de’ Medici e di suo zio, uccisi dopo essere a lungo fuggiti alla vendetta del duca di Firenze, il primo ricercato per l’uccisione del cugino del duca.
Campo San Polo è il secondo per dimensioni dopo la Piazza di San Marco, il suo nome proviene dalla storpiatura di San Paolo ed è a tutti gli effetti il cuore pulsante del sestiere omonimo.
A spiccare su tutto è la chiesa San Paolo Apostolo, famosa soprattutto per le opere che custodisce, inoltre sono presenti in questo ampio campo importanti palazzi come, Palazzo Soranzo, Palazzo Tiepolo, Palazzo Donà e Palazzo Corner Mocenigo. Il campanile, a destra dell’ingresso, è decorato da due leoni del XII secolo e rappresentano un raro esempio veneziano di arte romanica.
La chiesa di San Paolo Apostolo, anche chiamata chiesa San Polo conserva al suo interno numerose opere prestigiose, come l’Ultima Cena del 1568, capolavoro del Tintoretto, che raffigura la costernazione degli apostoli nel momento in cui Gesù annuncia che uno di loro lo tradirà, dal lato opposto San Silvestro battezza Costantino Imperatore, opera di Paolo Piazza, nella navate di destra troviamo la pala Assunta e Santi di Jacopo Tintoretto e nella cappella absidale la pala dello Sposalizio della Vergine, opera del Veronese del 1580 circa. Nel secondo altare della navata sinistra, costruito da Giorgio Massari, la pala de La Vergine appare a San Giovanni Nepomuceno, un’opera di Giambattista Tiepolo del 1754.
Nel settecentesco Oratorio del Crocefisso possiamo ammirare una dei migliori capolavori di Giandomenico Tiepolo, la Via Crucis, realizzata tra il 1747 e il 1749. Un altro gioiellino prezioso, e anche tipica struttura veneta, è il soffitto a carena di nave, impreziosito dai colonnati ionici, che tra l’altro è uno dei pochi rimasti a Venezia.
Dal 1979 il campo è di nuovo teatro di festeggiamenti per il Carnevale inoltre, grazie alla sua grandezza, è il paradiso dei ragazzi veneziani che si recano muniti di biciclette, pattini e palloni per passare qualche ora all’aria aperta. Nessuna di queste attività sarebbe stata possibile nel XVII secolo.
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