Situata nel piccolo comune di Maser in provincia di Treviso, Villa Barbaro è uno degli esempi più riusciti di villa palladiana. L’artista progettò intorno al 1557 questa residenza per i committenti Daniele e Marcantonio Barbaro, esperti di architettura e cultori arte classica, trasformando il vecchio palazzo medievale in una splendida abitazione di campagna consona allo studio delle arti e alla contemplazione intellettuale.
Per realizzare quest’ideale di perfezione e bellezza il Barbaro scelse senza alcun dubbio uno dei migliori in circolazione, infatti il Palladio aveva dato prova di essere riuscito con successo ad integrare la classicità romana con la funzionalità della casa-fondaco veneziana.
Nella parte centrale troviamo quattro colonne ioniche che sostengono il frontone decorato e nel timpano un’enorme aquila a rappresentare lo stemma di famiglia e la dignità patriarcale.
Il suo interno è suddiviso in due ambienti per colpa della pendenza del terreno, il piano terra, con il soffitto piuttosto basso, era adibito ad uso agricolo, e il piano nobile soprelevato, era lo spazio dedicato ai proprietari, che dal retro verso la collina, porta direttamente all’accesso al giardino segreto.
Nelle varie sale, si possono apprezzare le opere eseguite dal pittore Paolo Veronese, considerati uno dei più straordinari cicli di affreschi del Cinquecento Veneto. L’energia e la particolarità dello spazio illusionistico che si sovrappone a quello palladiano hanno fatto ricadere alcuni ostilità tra architetto e pittore, tanto da non venir nemmeno citato nelle didascalie della tavola dei “Quattro Libri” dedicati alla villa.
