La villa di Piombino Dese segna un netto salto di prestigio e di qualità, specie nelle capacità di spesa della committenza palladiana, fino ad allora riservata ad una platea vicentina.
Tutto ciò grazie ai viaggi a Roma dell’architetto avvenuti tra il 1540 e il 1548 che lo misero di fronte alla tradizione della Roma classica ed agli sviluppi architettonici dei suoi contemporanei.
La villa si sviluppa in un doppio ordine di colonne in stile ionico e corinzio impostando, così, due logge sovrapposte.
Nello stesso periodo, tra il 1550 e il 1560 progettò in maniera molto simile anche villa Pisani a Montagnana, che in seguito raffigurò affiancate nel secondo Libro dell’Architettura, riprendendo così, la tradizione della residenza principesca alla periferia della città.
Al suo interno troviamo lo straordinario salone destinato agli ospiti, con quattro colonne che sostengono un soffitto ricco di affreschi. Nonostante le variazioni riportate nel secondo dopoguerra, tra anni Settanta e Ottanta, la Villa Cornaro mantiene un buono stato di conservazione ed è riconosciuta patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
