Il Gruppo delle Tofane rappresenta il massiccio più maestoso di tutta la Valle Ampezzana e della catena delle Dolomiti Orientali, e sono situate a ovest di Cortina d’Ampezzo, tra il Passo Falzarego e la Val di Fanes.
Gruppo delle Tofane
L’esplorazione alpinistica delle Tofane è indiscutibile, la prima ascesa fu eseguita dall’austriaco Paul Grohmann e dall’ampezzano Francesco Lacedelli che assieme, nell’agosto del 1863, conquistarono la vetta più alta, ovvero la Tofana di Mezzo di 3.244 metri.
L’anno seguente, Lacedelli, Dimai e Siorpaes raggiunsero la Tofana di Rozes, la più meridionale, di 3.225 metri ed infine gli stessi, nel 1865, conquistarono la Tofana di Dentro, 3.238 metri.
La seconda e la terza delle Tofane un tempo ospitava un piccolo ghiacciaio, oggi ormai del tutto sparito per colpa del rialzo delle temperature e degli inverni sempre più miti e poco nevosi.
Anche il gruppo delle Tofane, come altre cime delle Dolomiti, fu teatro di violenti scontri tra le truppe italiane e quelle austro-ungariche durante il corso della Prima Guerra Mondiale.
Trovandosi in difficoltà nel 1915 e consci dell’insufficienza di uomini, il comando militare asburgico decise di abbandonare la valle ampezzana, per trincerarsi in posizione strategica e meglio difendibile sulle vette rocciose. Nel frattempo la Quarta Armata italiana occupava Cortina d’Ampezzo e iniziava ad assediare le roccaforti nemiche sui versanti meridionali delle Tofane.
Gli italiani iniziarono a bombardare con l’artiglieri pesante le linee di difesa austriache, fino ad impossessarsi della vetta della Tofana di Rozes. Dopo un periodo di stallo, e le difficoltà nell’avanzare, nell’estate del 1916 i militari italiani cominciarono gradualmente l’offensiva sul massiccio, respingendo gli asburgici sulla linea del Lagazuoi.
Teatro anche questo di aspri scontri durante tutta la Grande Guerra, con le truppe italiane e austro-ungariche che costruirono una complessa rete di tunnel e gallerie su tutta la montagna. Usavano il metodo della guerra di mina, tentando di far saltare in aria o di seppellire le postazioni avversarie utilizzando le mine all’interno delle gallerie.
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