Piccolo, tondeggiante, bianco-rosato con varie striature di porpora è il fagiolo di Lamon IGP (Indicazione Geografica Protetta), prodotto con metodi tradizionali e pazientemente lavorato, in una zona limitata tra l’altopiano di Lamon e di Sovramonte.
Il marchio va indicare i legumi provenienti da quattro ecotipi fondamentali di fagiolo borlotto, tra cui il Spagnol, il Spagnolet, la Calonega e il Canalino. In questa zona del Feltrino, il fagiolo ha trovato il clima ideale, sviluppandosi autonomamente e sostituendo pian piano le coltivazioni di fave e piselli.
Le sue origine genetiche risalgono nella terra degli Incas. Fu Papa Clemente VII a donare nel 1530 a un frate bellunese i semi americani ricevuti in dono dalla Corte di Spagna. In un primo momento i semi portati dal frate Pietro Valeriano trovarono un certo scetticismo da parte dei contadini feltrini, per via delle credenze legate alla scarsa digeribilità dei legumi secchi.
Ma già nel Settecento il fagiolo di Lamon diventa uno dei prodotti simbolo del territorio, come testimonia un saggio sull’agricoltura del Distretto di Feltre. Nel 1993 nasce il Consorzio per la tutela e nel 1996 arriva anche l’ambito riconoscimento di IGP.
Quindi, da alimento per i poveri il fagiolo diventa il cibo per ricchi, anche perché sfatato il luogo comune di una presunta povertà organolettica, il prodotto viene riscoperto come ingrediente importante per una dieta equilibrata.
Il fagiolo viene commercializzato in apposite confezioni rilasciate dal Consorzio nelle quali è presente il marchio di tutela, il luogo di provenienza e l’ecotipo. Ogni anno a settembre si svolge un’interessante manifestazione chiamata “A tavola nel Feltrino”, con mostre dedicate alla cultura e alla tradizione locale, degustazioni di piatti tipici e numerose bancherelle con prodotti tipici.
