Cosa fare nella magica Foresta del Cansiglio
di Maria Signori
La foresta del Cansiglio è un magico bosco dove storia, natura e tradizione si fondono per formare una delle risorse naturalistiche più importanti del Veneto. Un posto davvero suggestivo con i suoi alberi secolari e la sua bellezza semplice ma unica. Questa foresta è la seconda per estensione in Italia ed è patrimonio ambientale e naturalistico italiano.
Dove si trova la foresta del Cansiglio
La foresta del Cansiglio si trova sull’omonimo Altopiano e si estende per circa 7000 ettari in larghezza nei comuni di Tambre e Farra d’Alpago (provincia di Belluno) e nelle province di Treviso e Pordenone.
In altezza avvolge l’Altopiano fino al Monte Cavallo a quota 2250, con un manto boscoso stupendo formato da abeti bianchi e rossi e faggi. I faggi sono gli alberi che di più caratterizzano questa foresta ed esprimono i suoi colori e la sua bellezza soprattutto in autunno quando si verifica il fenomeno del foliage.
Il bosco del cansiglio si raggiunge in auto da Belluno seguendo le indicazioni per Alpago e Cansiglio e da Venezia e Treviso imboccando l autostrada A27 con uscita fadalto o santa croce del lago. È possibile raggiungere anche la piana in autobus con linee extraurbane da Belluno con servizio della Dolomitibus e da Venezia on la linea extraurbana ACTV 29 che ferma poi a La oppure in treno con fermata alla stazione per Alpago. Meglio informarsi poi con la linea Dolomiti bus per autobus che arrivano in zona sulle corse, che in estate sono più frequenti.
Il mistero del bosco del Cansiglio tra storie di guerra e fate
La storia del bosco del Cansiglio affonda le sue radici come gli splendidi alberi che lo animano, in un misto di storia e tradizioni forti. La zona è di origine carsica ed è stato uno dei luoghi della Resistenza e anche di tragici eventi. La sua struttura infatti ricca di fosse e cavità ha portato a renderlo un luogo teatro di alcuni eventi della Seconda guerra mondiale.
Un importante luogo storico e tragicamente famoso è il “Bus de la Lum” che in dialetto locale vuol dice “Buco della Luce”. Si tratta di una cavità, un vero e proprio inghiottitoio profondo circa 180 metri e creatosi dall’erosione.
Qui i partigiani durante la guerra eliminarono dei militari tedeschi di cui si sono recuperati circa 94 corpi su circa 300 dispersi. Oggi è un monumento nazionale in memoria di questi caduti di guerra.
La storia però si intreccia con una leggenda che fa invidia alle favole più fantasiose. Si dice che questa zona fosse popolata dalle fate anguane, figure mitologiche simili alle sirene molto cattive che rapivano dei bambini nel vicino lago di Santa Croce.
Si spostavano poi qui nella foresta e accendevano un fuoco per arrostire (ahimè!) i piccoli. Le luci che i pastori vedevano in lontananza li portarono a chiamare questo posto Buco della Luce. Un posto misterioso sicuramente da visitare e facilmente raggiungibile a piedi lungo un sentiero indicato in circa mezzora della Piana del Cansiglio.
Curiosità: Il bosco delle Reme e il villaggio dei Cimbri
Nella foresta del Cansiglio, oltre a figure mitologiche, si possono incontrare infatti testimonianze materiali e raccontate di un antico insediamento di Cimbri. Questo antico popolo montanaro di provenienza bavarese si era insediato nell’Altopiano di Asiago nel vicentino e poi qui nel Cansiglio a partire dal Medioevo. La loro attività riguardava soprattutto la lavorazione del legno, soprattutto del faggio per costruire oggetti per la vita quotidiana.
A partire dal 1400 il legno del bosco del Cansiglio diventerà affare della Serenissima, diventando foresta regionale dei Dogi della Serenissima. Infatti la foresta è chiamata anche “bosco delle reme” perché il legname veniva utilizzato a partire da questo momento per costruire i remi utilizzati per le galee a Venezia.
Della storia legata ai Cimbri si trova traccia nel Museo regionale dell'Uomo in Cansiglio "Anna Vieceli" e Centro etnografico e di cultura cimbra in Pian Osteria e anche nello stesso bosco dove ci sono ancora 6 villaggi di questa comunità, in parte in rovina e altri abitati come Campon e Piano Osteria.
Le zone di interesse per vedere le rovine sono Le Rotte, Vallorch, I Pich, Pian Canaie, Canaie, Pian dei Lovi, e Valbona.
Cosa fare in Cansiglio in estate, autunno, inverno e primavera
Oltre alla sua storia che si lega con la natura che lo compone, L’Altopiano del Cansiglio e la sua foresta magica, sono una zona turistica che offre molte possibilità di svago e divertimento. Si può definire una zona a quattro stagioni perché in Cansiglio c’è sempre qualcosa da fare in estate, in autunno, inverno e primavera.
La Primavera e l’estate nella magica foresta del Cansiglio sono ideali gli Itinerari e percorsi a piedi nel bosco, escursioni a cavallo e sentieri da provare con la bicicletta o l’e-bike. Un percorso molto bello è il sentiero dei villaggi Cimbri, che collega il Museo indicato sopra ai 6 villaggi ancora esistenti, anche se in parte in rovina, partendo da Pian Osteria in direzione Campon, dove ci sono ancora abitanti cimbri.
In estate è visitabile anche il sentiero che porta al Giardino Botanico alpino e al Museo di Ecologia G. Zanardo. Un'altra escursione interessante durante il periodo primaverile ed estivo è quello del sentiero de Le Code che tocca ad anello vari punti, come il maneggio dei cavalli, il Bus de La Lum, l’Agriturismo Le Code/ Capanna Genziana e il bar bianco.
Volendo si può percorrere tutto l’anello del bosco del Cansiglio tra foresta e parti di strada sterrata e asfaltata per circa 14 km. Tutti i percorsi sono molto facili e presentano poco dislivello, dai 4 ai 13 km.
L’autunno è il piatto forte di questa foresta, perché i colori esplodono nel fenomeno del foliage e tutto diventa intenso. Ci sono molte escursioni organizzate per assistere a questo spettacolo della natura, quando le foglie passano dal verde giallo al rosso intenso autunnale.
Oltre alla forte presenza dei faggi e degli abeti, molto importante è anche la presenza di fauna. Durante l’autunno una delle attività da fare nel bosco del Cansiglio è il silenzio per ascoltare il bramito dei cervi maschi in amore, che si esibiscono con una lotta tra suoni e corna. Esistono escursioni organizzate ma la cosa migliore è andare in autonomia in rispetto della natura. Il periodo è quello da metà settembre a metà ottobre la mattina prima dell’alba o al tramonto.
Cosa fare in inverno nella foresta del Cansiglio? Se si pensa all’inverno come una stagione poco ospitale soprattutto in una foresta, non si è mai visto il Cansiglio in questa stagione. Se per fortuna dovesse nevicare, la foresta si ricopre di un candido manto che si posa sui rami degli alberi e si staglia sul cielo blu.
Solo passeggiare è molto bello, ma si possono fare ciaspolate sui vari percorsi ad anello oppure anche sciare nella vecchia pista di fondo se le condizioni meteo lo permettono. E poi c’è la gastronomia locale con formaggi tipici prodotti e venduti del Centro Caseario, la carne di cervo e l’agnello, che è una carne tipica della zona dell’Alpago.
I bar e osterie del luogo offrono piatti tipici montani e alcuni anche della tradizione cimbra. Ristorarsi al calduccio in questi luoghi è ideale d’inverno come lo è in tutte le stagioni.
La foresta del Cansiglio ha un fascino che affonda le radici nella storia, nella leggenda e nella natura e tutto si intreccia. Un luogo adatto a tutti per poter rigenerarsi e vivere un momento di tranquillità, pace e relax.
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