I Tabià, gli antichi fienili delle Dolomiti
di Maria Signori
Durante le escursioni in montagna, ci si imbatte a volte in costruzioni dalle caratteristiche particolari chiamati Tabià. Ma cosa sono i Tabià e dove si trovano nelle Dolomiti? E’ molto semplice: sono dei fienili rustici tipici delle zone montane, specialmente delle Dolomiti Bellunesi.
Un edificio semplice ma ricco di storia, tradizione e forte legame con il territorio.
Cosa sono e dove si trovano i Tabià: i fienili storici delle Dolomiti
Dire che i tabià sono dei fienili però un po' riduttivo e infatti sono costruzioni molto particolari e ricche di storia. Raccontano molto delle tradizioni e delle attività di un tempo.
I tabià sono dei fienili storici tipici delle zone montane, in particolare delle Dolomiti. Si trovano in Cadore, nella zona di Cortina d’Ampezzo, nella Val Zoldana e nella zona dell’Agordino e in Val Biois.
Il termine tabià si riferisce nello specifico alla struttura in legno poggiante su un basamento in pietra, che forma il fienile e la stalla, antica destinazione d'utilizzo di questi edifici.
Come sono fatti i tabià: caratteristiche e storia
Il tabià è una costruzione in legno e pietra, il fienile costruito dalle famiglie contadine delle zone Dolomitiche e faceva parte della casa formandone l’architettura rurale. L’antico edificio stabile di montagna era quindi formato dalle stanze abitate, dal fienile e dalla stalla a piano terra.
Il fienile o tabià era costruito in modo semplice, di solito nella parte più alta della casa, per conservare in un luogo più riparato il fieno falciato in alta montagna, di modo che si essiccasse e si conservasse.
La pietra era usata nel basamento e nella struttura principale e permetteva di renderlo resistente al carico della neve e degli eventi atmosferici. Il legno invece permetteva la costruzione di tavolati, assi e travi che formavano la struttura di contorno e i ballatoi esterni che permettevano di risparmiare spazio e dove venivano conservati gli utensili.
La particolarità della lavorazione del legno erano gli intagli e i trafori che permettevano il passaggio dell’aria di modo che il foraggio e gli stoccaggi non marcissero. Il tabià era quindi un luogo molto importante della casa perché dalla sua funzione di fortino agricolo, dipendeva il benessere della famiglia.
Era anche un luogo di ritrovo e gioco, oltre che di sostentamento, perché spesso i bambini li utilizzavano per giocare a nascondino e gli innamorati per ritrovarsi in intimità.
I tabiàs e i fienili in Cadore
Il rustico fienile o tabià nelle valli del Cadore era molto diffuso nelle valli negli anni ’60 è70. Le costruzioni qui si caratterizzavano in base al materiale. Erano delle vere opere artigianali che dovevano però essere funzionali e pratiche e veniva data in mano ad alcune famiglie paesane del Cadore e si tramandava di padre in figlio.
La scelta del legno era molto importante, di solito si usava legno di larice o abete che si raccoglieva quando la luna di agosto era compiuta. C’erano due tipi di fienili rustici: il tabià in pietra e legno e il tabià in solo legno.
Il tabià in pietra e legno era quello annesso alle abitazioni e di solito di facile accesso e su un’ampia proprietà. La parte superiore in legno era detta medena e a volte c’era una botola per far scendere il fieno direttamente nella stalla sottostante.
Il tabià in solo legno era invece una costruzione più semplice, lontana dalla zona abitata, meno vicino al paese. Si usava puramente per il fieno e la legna e da base durante lo sfalcio estivo. Lo spazio inferiore era chiamato mandrizo e serviva come magazzino degli attrezzi e per ricambi di pezzi per la copertura del tetto.
Una particolarità di questi edifici permette di risalire agli anni di costruzione e al nome delle famiglie che lo possedevano. Nella parte frontale infatti veniva intagliato l’anno di costruzione e successive ristrutturazioni. Inoltre veniva inciso il segno della croce come simbolo di devozione e protezione e la scritta L.D. (Laus Deo semper- lode a DIO sempre)
I più antichi avevano travi orizzontali e costruzione a castello e risalgono anche al 1660 nelle varie parti delle Dolomiti.
Dormire in un tabià o in un fienile
Oggi i tabià sono edifici storici ristrutturati, visitabili nelle varie valli e in molto casi sono stati adibiti ad abitazioni private o ad uso turistico. Dormire in un tabià o in un fienile oggi è diventata un’esperienza che permette di entrare in contatto con il territorio delle Dolomiti e con la sua storia.
Soprattutto nella zona di San Vito di Cadore, si sta cercando di portare avanti un filo conduttore di tradizione, folclore e turismo responsabile, adibendo antichi tabià a B&B e case vacanza e rustici in affitto per i turisti.
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