Si tratta di una mulattiera di arroccamento, realizzata nel 1918 dal Genio Militare Italiano sullo scosceso versante sud del Monte Meatte, per assicurare i rifornimenti al riparo del tiro nemico, in modo da sostenere e alimentare la battaglia sulle vette.
Questa straordinaria opera militare costruita durante la Prima Guerra Mondiale fa invidia alle più famose e decantate vie dolomitiche d’alta quota, infatti questi vecchi sentieri militari, immersi in un ambiente tipicamente alpino, regalano nelle giornate limpide scorci favolosi verso la laguna di Venezia.
Il sentiero è pianeggiante e sempre abbastanza largo, si passano piccole gallerie e sotto a un grazioso ponte di legno sospeso, che serve per raggiungere una ferrata. Verso giugno troviamo moltissime tipologie di fiori incastonati tra le rocce, che sembrano quasi sfidare la natura.
L’escursione sul sentiero delle Meatte è abbastanza esposta, quindi poco adatto a chi soffre molto di vertigini, ma contemporaneamente perfetta per i camosci, che corrono su e giù tre i pendii di queste bellissime vallate.
Si tratta di un giro ad anello, che parte dal Pian de la Bala sino alla malga Vedetta, da dove si può raggiungere la Cima delle Mandrie, da qui il panorama sul Colli Berici e sulla pianura è meraviglioso. Per il ritorno si può scegliere lo stesso percorso dell’andata oppure svoltare verso il Sentiero delle Trincee, una delle zone più devastate durante la guerra sul Monte Grappa.
Da questo lato sono ancora ben visibili le trincee che salgono alle prime linee sulle creste, seminascoste, così da sfuggire al tiro continuo dell’esercito austroungarico. L’escursione è adatta a chiunque, il percorso è abbastanza frequentato da gente a passeggio e da famiglie, grazie anche al fondo stradale ben curato.
Da prestare attenzione al ghiaccio che si forma durante il periodo invernale. Vi consigliamo un’andatura tranquilla, per gustarvi il meraviglioso paesaggio che vi circonderà.
